giovedì 11 dicembre 2008

Sulla Varianza (ovvero: impariamo dai nostri errori) by Gi01

Articolo di Giulio Astarita (manager Gioco Digitale)


Come promesso, e visto che prima di tutto sono stato un giocatore di sit, voglio cercare di venire incontro a chi magari è un po’ più nuovo e certi concetti deve ancora apprenderli.

Nella mia vita ho giocato migliaia e migliaia di sit. Come ogni giocatore, ho creduto di essere forte ed ero un fish, ho creduto di essere forte…ed ero ancora un fish, ho creduto di dovere studiare e ho continuamente migliorato i miei risultati. E ho smesso di insultare le room, i random e tutto quello che ne segue.

Nel poker c’è un concetto malefico che si chiama Varianza. Questo concetto tuttavia non modifica quello che deve essere il nostro obiettivo fondamentale: giocare bene.

Vediamo degli esempi di base.

Stiamo giocando un sit and go e al turn abbiamo Qs9s su un board AsKsxx

In pratica abbiamo 4/5 di colore nuts.
Il nostro stack è 800, il piatto conta 600 e il nostro avversario, che probabilmente ha una coppia d’assi, punta il piatto, 600. Che si fa?

Sarete sicuramente smaliziati da sapere che il nostro call sarà sempre sbagliato.
Quello che possiamo vincere sono: 600 di piatto, 600 di puntata e magari altri 200 di stack residuo dell’avversario al river. 1400 totali.
Per vincere quei 1400 dobbiamo puntare 600 ( i 200 al river senza il colore non li perderemmo). Le odds, le probabilità di vittoria, sono circa 2.3/1. Le odds che esca il colore sono invece 4/1.

Se chiamiamo nel lungo periodo quei 600 li perdiamo, ed il poker è tutto in questo singolo teorema. Se facciamo giocate svantaggiose, perdiamo. Se facciamo giocate vantaggiose o abbiamo avversari che fanno giocate svantaggiose (che è la stessa medaglia su due facce) vinciamo. Questo è quello che dobbiamo metterci in testa.

Non sempre il gioco è così semplice. Il poker è purtroppo un gioco di informazioni incomplete: non sapremo sempre le carte dell’avversario.

Immaginiamo di avere QQ ad inizio sit. Un giocatore rilancia a 100, noi controrilanciamo a 300. Un terzo giocatore rilancia a 600 e il primo giocatore va AI.

Bene, in questo preciso contesto cosa fare delle nostre regine?
La prima cosa da valutare è il piatto, che conta circa 1900. Se chiamiamo le odds non sono nulla di che; è inoltre probabilissimo che il terzo giocatore chiami. Avremo odds di 2/1 su un piatto a 3.

Come giocano le mie donne contro questi avversari? Se sono forti e chiusi, è probabile che le mie donne non siano per nulla buone. Non mi stupirei di trovare esattamente AA e KK, oppure AK e KK e via dicendo. La sola situazione logica che potrebbe verificarsi è che abbiano JJ e AK (ed è al limite) EPPURE contro quelle carte noi vinciamo circa il 40% delle volte.

Le carte hanno un valore relativo come si vede, ma questo forse lo sapete. Quello che non sapete è che magari voi avete correttamente valutato che i vostri avversari siano dei fish, un classico su Gioco Digitale. Supponiamo che il primo raiser abbia AQs e il secondo abbia 77. Due mani pessime. Vi sentite imbattibili.

Non so se sapete che vincerete appena più del 50% delle volte! Non avete già vinto. Potreste perdere in questo specifico contesto 5 volte di fila; capiterà 3 volte su 100, non una volta su 754256 volte. Una possibilità piccola, ma non impossibile.

Similmente, avete AK e un avversario fish rilancia. Voi giustamente, visto gli stack, valutate di avere una mano migliore della sua e lo mettete AI. Bene, fin qui avete giocato perfetti. Ed è tutto quello che potete fare.
L’avverario fish gira orgoglio AT perché reputa che con l’asso non si passi mai. Esce una incredibile scala.

Vi informo che circa 1 volta su 4 perderete con una mano che domina, e se la mano avversaria è suited perderete o splitterete quasi 1 volte su 3. Non è un evento impossibile.

O ancora: avete KK e l’oppo fish chiama con A3. Perderete 3 volte su 10.
O miracolo: girate AA e l’oppo deficiente totale chiama con A5s. 1 volta su 9 i vostri assi saranno umiliati.

Qualcuno può dire “ma mi capita sempre”

Non è vero. Non capita sempre, per quanto in estrema teoria potrebbe capitare sempre (la % di n eventi possibili non è mai pari a zero, per quanto estremamente bassa).
E’ tuttavia verissimo che può capitare una serie sfigata.

Diciamo che siete degli ottimi giocatori, avete un ROI del 15%. Non è da record ma è ben più di quanto renda qualsiasi investimento al mondo al momento. Macinate i vostri sit da 24 euro, ad esempio, giorno per giorno guadagnando in media 3,6€.
Sapete che su 1000 sit la possibilità di avere un downswing di 480€ è ben OLTRE il 90%? Praticamente certa. Cioè, su 1000 sit anche se in media siete stravincenti potreste avere un periodo brutto.
Pensate sia tutto lì?
Sempre su 1000 sit, la possibilità di avere un downswing di 1200€ (50 volte la posta) è ben presente? Potrebbe capitarvi, circa una volta su 9. Quindi su 10000 sit potrebbe facilmente capitarvi (ovviamente, sarà “mediamente” recuperata da una serie di vittorie continue).

E persino un down di 2400€ (100 buyin) ha uno 0,% di avvernire. Raro come la peste ma presente.

Il sottoscritto, a Luglio, è stato autore di questi swing:

- - 45 buyin
- + 35 buyin
- -50 buyin

In una settimana, giocando regolare e bene. Periodo di inferno, grazia, inferno.
Fortunatamente, avevo il bankroll per assorbire queste mazzate.

Che ho fatto? Ho semplicemente continuato a giocare come dovevo e poco alla volta sono tornato dove mi competeva. Perché la media alla fine assorbe tutte quelle volte che ci scoppiano gli assi. E tra l’altro, qualche volta gli assi li scoppiamo noi.


Per questo i giocatori esperti consigliano sempre di giocare con calma, al meglio delle proprie capacità mentali e senza fare fesserie col bankroll.

Un bankroll adeguato è sempre relativo alla propria bravura. Un giocatore che in media (su un campione STATISTICAMENTE VALIDO, almeno 500 partite) vince il 15%, può stare con 60-70 quote. Un giocatore da 25% può accontentarsi di 50 quote. Uno da 5% non deve neanche pensare di averne meno di 100.

Fortunatamente, Gioco Digitale è un terreno nuovo e i giocatori non sono molto forti. Possono bastare meno quote di bankroll, ai microsit (da 3€ ad esempio) persino 30 quote sono sufficienti.

Ma non dimenticate che potrebbe andarvi male lo stesso. Prima o poi, vi auguro poi, potrebbe arrivare la sequenza di inferno. O magari quella d’oro dove non vi scoppiano MAI e voi triturate assi a morire con coppiette che puntualmente settano. Capita a tutti; magari semplicemente non ce lo ricordiamo.

Poi però guardiamo il grafico, vediamo una linea quasi verticale che sale e ci diciamo che siamo solo bravi.

No ragazzi, non lo siamo. Siamo ANCHE bravi. Ma è la varianza (positiva) che ci ha aiutato un po’.

Ricordiamocelo la prossima volta che ci scoppiano gli assi e andiamo avanti come treni. Come dice un saggio giocatore di poker noto: Grindate Infinito. Ovvero: giocate sit senza sosta. E’ il solo modo di superare la sfiga che può colpirvi per 1, 10, 100 sit.

E impariamo a non dare colpe a software. GD, PS, Full Tilt, Titan… nessuna room ha vantaggi a far si che qualcuno perda. Anzi! Un giocatore che ricarica è solo un costo, enorme, legato alla carta di credito. E il giorno che qualcuno inventerà un software capace di regolarsi su ogni singolo utente senza che questo crei un attimo di conflitto con gli altri 200000 penso vincerà il nobel.

I soldi non li regala nessuno, ma a poker vincerli è meno complesso di quello che si creda se si ha un po’ di pazienza. E la pazienza, altresì chiamata “disciplina” è la singola skill più importante che abbia un giocatore di poker.

Giulio

Nessun commento:

Ciao

saluto